
27 Giu Teatro San Carlo: grande successo per il balletto “Onegin”
Una lezione di coraggio, orgoglio, fedeltà, destino e solitudine. Quale popolo ha un’eroina d’amore così? Tatjana è audace e dignitosa, innamorata ed inflessibile, nella sua risposta non c’è ombra di vendetta mentre Onegin sembra colpito da un tuono. Tatjana aveva tutte le carte in mano ma non le ha giocate: “Vi amo, perché fingere?”.
Capolavoro della letteratura russa Evgenij Onegin è un romanzo in versi di Aleksandr Sergeevič Puškin, scritto tra il 1823 e il 1831, e considerato il suo diario lirico, il riassunto delle sue speranze e delusioni.
Una storia avvincente, talmente ricca di sentimenti, sfaccettature, colpi di scena che non poteva sfuggire al gran genio di John Cranko, danzatore e coreografo sudafricano di cittadinanza britannica – di rara bravura narrativa – maestro di Jiří Kylián, John Neumeier e William Forsythe, tra i più grandi coreografi del Novecento. Uno che sapeva raccontare storie con il linguaggio della danza.
Nel 1965 Cranko creò la sua versione di Onegin per il Balletto di Stoccarda, sulla musica di Čajkovskij, da allora il dramma in tre atti è diventato un punto di arrivo per le grandi compagnie internazionali, un sogno da interpretare per i protagonisti, per la particolare forza espressiva che i ruoli richiedono. I tanti – ed impervi – passi a due che segnano i momenti significativi della vicenda, non mettono in secondo piano l’esemplare lavoro del corpo di ballo che tra intrecci e movimenti stilizzati, non perde d’occhio l’uso dell’intero spazio scenico, di grande ariosità.
Onegin fa una bella vita ma non è felice, è un uomo astratto, un sognatore inquieto, la noia che lo contraddistingue è la conseguenza di una vita molto disordinata. Tatjana è più profonda, sente col suo nobile istinto dove e in che cosa sta la verità, è infinitamente lontana dal mondo brillante e falso nel quale vive Onegin ma il suo cuore arde e ama perché non può non amare, abbandonandosi così al suo destino. Una storia travolgente di amore, passione, rinuncia, morte, abbandono, portata in scena con grande successo di pubblico al Teatro San Carlo. L’allestimento del Teatr Wielki Polish National Opera di Varsavia, con le scene e i costumi eleganti di Elisabeth Dalton, la musica di Kurt – Heinz Stolze da Čajkovskij – diretta con forza dal maestro Martin Yates – hanno reso la giusta ambientazione di un’epoca, con grande suggestione.
Molto rigoroso il lavoro di tutta la compagnia del Teatro San Carlo, diretta da Clotilde Vayer, che ha dato il meglio di sé nell’impegno profuso in una coreografia difficile ed articolata (con l’unico graffio di una leggera disarmonia nelle diverse altezze dei ballerini che poteva essere distribuita meglio). Deliziosa e sempre più promettente Giorgia Pasini, nel ruolo di Olga (sorella di Tatjana), in coppia con Salvatore Manzo che negli adagi e nelle pirouettes ha il suo punto di forza e che ha dimostrato una crescita emotiva davvero intensa.
Danilo Notaro (con Claudia D’Antonio nella foto di Luciano Romano), étoile del Teatro San Carlo, ha ricoperto il ruolo di Onegin con serietà, ottima tecnica e grande concentrazione, più convincente nel finale drammatico che nei primi due atti dove alterigia/arroganza/disprezzo, erano un po’ sbiaditi.
Al di sopra di tutti Claudia D’Antonio (che nel programma di sala risulta essere ancora nella categoria TERSICOREE DI FILA!!!). Cresciuta nella Scuola di Ballo del teatro diretta da Anna Razzi, fin da piccola ha dato prova della sua bravura per la precisione con cui danza, la grazia delicata e l’incrollabile sicurezza scenica con cui passa da un ruolo all’altro, sempre all’altezza della situazione. Bella, rifinita, versatile, precisa come la punta di un diamante, ha mostrato una tecnica forte e curata nei minimi dettagli ed una intensa maturità artistica che l’ha resa davvero credibile nel ruolo di Tatjana, eroina che di turbamenti dell’anima – con conseguenti decisioni ferme e sensate – ne sa qualcosa. Il dramma finale è davvero toccante, il destino dei due eroi è simile: nessuno dei due potrà mai raggiungere la felicità.
Dunque, come diceva Lord Byron: “Addio, e se per sempre, per sempre addio”.
Onegin sarà in scena al Teatro San Carlo fino al 3 luglio 2025 con Alessandro Staiano e Annachiara Amirante; Luisa Ieluzzi e Stanislao Capissi nei ruoli di Onegin e Tatjana.
Elisabetta Testa
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