Il Credo Coreografico di August Bournonville

La danza è un’arte che richiede vocazione, conoscenza, talento.

E’ una delle arti belle, poiché tende ad un ideale di plasticità e liricità.

La bellezza a cui aspira la danza non dipende né dal gusto, né dalla moda ma è fondata sulle leggi immutabili della natura.

L’arte mimica contiene tutte le emozioni dell’animo.

La danza invece è fondamentalmente espressione della gioia, desiderio di abbandonarsi ai ritmi della musica.

La missione dell’arte in generale, e del teatro in particolare, è di rendere profondo il pensiero, innalzare lo spirito, rinvigorire i sensi.

Dunque si guardi bene la danza dall’assecondare un pubblico indifferente, ricorrendo a degli effetti lontani dall’arte genuina.

La gioia rinvigorisce, l’esagerazione debilita.

Il bello ha sempre la freschezza della novità, lo straordinario invece presto degenera in noia.

Con l’aiuto della musica la danza può salire alle vette della poesia.

Se invece eccede nello sfoggio atletico scade nel ridicolo.

Le cosiddette imprese ‘difficili’ hanno numerosi adepti, l’apparente facilità è appannaggio di pochi.

Il più alto grado di abilità nell’arte sta nel celare, dietro una calma armoniosa, le fatiche e gli sforzi.

Il manierismo non è segno di originalità, l’affettazione è nemica manifesta della grazia.

Ciascun danzatore deve considerare quest’arte difficile come uno degli elementi costitutivi della bellezza, un ornamento utile della rappresentazione e quindi un elemento significativo dello sviluppo spirituale delle nazioni.

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