Gaetano Vestris: “Dieu de la danse”

Nato a Firenze il 18 aprile 1729 fu uno dei più grandi ballerini del Settecento tanto da essere definito “Dieu de la danse”. Ancora giovanissimo debuttò all’Académie Royale de musique dopo aver vagabondato per l’Europa e presto si impose al pubblico parigino come il prototipo per eccellenza del danzatore nobile in virtù della grazia e dell’armonia dei suoi passi. Capace di realizzare dei tours de force acrobatici, non abusò mai dei suoi mezzi preferendo una danza di tipo lento e maestoso. Nel 1751, appena ventiduenne, venne nominato danseur seul all’Opéra di Parigi e la sua fama cominciò a crescere ancorché il suo carattere irascibile gli procurasse spesso guai seri. Uomo di mondo, fiorentino dal linguaggio pronto, riempì soprattutto le cronache galanti del suo tempo. Eccellente mimo, Gaetano Vestris contribuì alla riforma del balletto alleggerendo il vestiario del danzatore e abbandonando quella maschera che negava l’espressione mimica. Nel 1770, all’Opéra di Parigi, venne nominato maître de ballet e compositore di balli, cariche che ricoprì fino al 1776 restando tuttavia in qualità di primo ballerino fino al suo ritiro nel 1781. Sposò la danzatrice Anne Heinel, passata alla storia come la creatrice delle pirouettes ma ebbe come figlio naturale il grande Auguste Vestris dalla ancor più celebre ballerina Marie Allard. L’ultima volta che apparve in scena fu a 71 anni, nel 1800, per festeggiare il debutto del nipote Auguste Armand la cui carriera di ballerino si sviluppò soprattutto in Italia, a Napoli. Mediocre didatta, Gaetano Vestris fu anche un coreografo poco fertile e non eccelso ma come danzatore portò all’apogeo lo sviluppo della danza nobile.

Morì a Parigi il 23 settembre 1808.

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