Teatro alla Scala: “La Dame aux Camélias” con Svetlana Zakharova e Roberto Bolle

Marguerite Gautier è morta. Il contenuto del suo lussuoso appartamento sta per essere messo all’asta. Entrano visitatori curiosi, acquirenti, conoscenti e amici della defunta, fra i quali il vecchio Monsieur Duval, per esaminare gli arredi. Un giovane – Armand Duval – irrompe disperato nella stanza e perde i sensi. Duval riconosce suo figlio e amorevolmente lo sostiene. Sopraffatto dai ricordi, Armand comincia a raccontare la sua storia.

Così inizia La Dame aux camélias di John Neumeier, subito affermando con forza l’originalità e la sensibilità poetica dell’autore, uno dei maggiori coreografi viventi, innovatore e rivitalizzatore del genere del balletto drammatico, distintosi nella sua inesauribile vena creativa per l’acume delle sue intuizioni teatrali, la sensibilità nel tratteggio psicologico e la rielaborazione della struttura drammaturgica.

Con dodici recite, dal 17 dicembre al 13 gennaio, e l’Anteprima dedicata ai Giovani il 15 dicembre, apre dunque la Stagione di Balletti una delle pietre miliari del lavoro coreografico di John Neumeier, esemplare della sua predilezione per i balletti narrativi a serata e della sua concezione di balletto drammatico contemporaneo. Il 2018 vede importanti ricorrenze: quarant’anni dalla creazione per il Balletto di Stoccarda e per Marcia Haydée, alla quale è dedicato, e 170 anni dalla pubblicazione del romanzo di Alexandre Dumas (figlio) scritto di getto nel 1848, pochi mesi dopo la morte di Marie Duplessis, la cui vicenda ha ispirato la Violetta verdiana della Traviata. Neumeier sceglie di ispirarsi al romanzo e non alla commedia rielaborata dallo stesso autore e sulle note struggenti di Chopin costruisce il suo dance drama nella forma del grand ballet, con un disegno scenico definito “viscontiano” – l’allestimento, bellissimo ed evocativo, è di Jürgen Rose  –  e un vocabolario neoclassico, conducendo lo spettatore al climax drammatico attraverso splendidi e appassionanti passi a due, che scandiscono in ciascun atto lo svolgersi della vicenda e dei sentimenti,  grandi scene di balli per l’ensemble e importanti momenti di evidenza per i solisti.

Strenuo sostenitore del principio per cui “la tecnica diventa semplicemente il mezzo per arrivare alle emozioni”, Neumeier si avvicina quindi agli archetipi del repertorio ballettistico o letterario con una curiosità che sviscera le dinamiche psicologiche, intime e sentimentali, e va alla ricerca della verità dei personaggi e del loro sviluppo emotivo. Ecco allora che, prendendo a prestito le tecniche cinematografiche, in un montaggio di sequenze tra oggettiva e soggettiva, e attraverso l’uso del flashback, la sorte di Marguerite Gautier rivive attraverso il ricordo di Armand, il giovane che Marguerite amava ma al quale ha dovuto rinunciare, e si duplica, con un vero colpo drammaturgico, attraverso l’espediente del “teatro nel teatro” allorchè, assistendo al balletto Manon Lescaut al loro primo incontro, Marguerite e Armand si immedesimano nei personaggi  di Manon e Des Grieux.

La produzione esige, per la sua struttura, per l’intensità e la raffinatezza della scrittura coreografica, attenta anche ai minimi particolari, protagonisti di alto spessore tecnico e interpretativo ma non chiede di meno ai numerosi comprimari e personaggi secondari. Negli intensi ruoli principali di Marguerite Gautier e Armand Duval, per la prima volta insieme in questo balletto apriranno le recite il 17 dicembre (e replicheranno il 20 sera, il 10 e il 13 gennaio), le nostre étoile, Svetlana Zakharova, mai prima d’ora alla Scala in questo ruolo, e Roberto Bolle; novità anche per la recita di fine anno: il 31 dicembre saranno in scena, per la prima volta alla Scala, Anna Laudere e Edvin Revazov, entrambi principal del Balletto di Amburgo.Ma grandi novità e importanti debutti anche nelle repliche: Emanuela Montanari torna in scena come Marguerite  accanto a Claudio Coviello, in debutto nel ruolo di Armand (il 20 pomeriggio, il 29, la sera del 30 dicembre e il 4 gennaio). Debutto assoluto anche per Nicoletta Manni e Timofej Adrijashenko, in scena il 23 dicembre (ore 14), il 30 pomeriggio e il 3 gennaio.

Accanto a loro, in scena i primi ballerini, i solisti e gli artisti del corpo di ballo scaligero nei molti importanti ruoli del balletto, con significativi ritorni e altrettanti debutti: Nicoletta Manni (Manon, in alternanza con Virna Toppi), Mick Zeni (nel ruolo di Monsieur Duval, in alternanza con Alessandro Grillo e Riccardo Massimi), Riccardo Massimi (Il Duca, in alternanza con  Alessandro Grillo e Marco Agostino)  Antonino Sutera (Il Conte N, in alternanza con Christian Fagetti e Walter Madau), Antonella Albano (Prudence, in alternanza con Virna Toppi e Martina Arduino; Marco Agostino (nel ruolo di Des Grieux, in alternanza con Nicola Del Freo), Gioacchino Starace (Gaston Rieux, in alternanza con  Antonino Sutera e Christian Fagetti), Caterina Bianchi, (Olympia, poi interpretata da Agnese Di Clemente e Vanessa Vestita),   Monica VagliettiCatherine Beresford nel ruolo di Nanine.

Novità anche sul podio: prima volta con il Balletto della Scala anche per Theodor Guschlbauer, esperto del repertorio francese, che ha diretto per oltre un decennio la Filarmonica di Strasburgo; al pianoforte Roberto Cominati.

 

 

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