“Trattato dell’arte della danza” di Carlo Blasis

Giovani che intraprendete la carriera della danza, che desiderate ardentemente raggiungere l’obiettivo che vi siete prefissati e coronare i vostri successi, affidatevi alle cure di un maestro esperto nella sua arte.

Chi ben comincia è a metà dell’opera. (Guarini)

Armatevi di coraggio e siate costanti nel lavoro; non posso darvi miglior consiglio in quest’arte, che quello che dette un pittore ai suoi allievi:

Nulla dies sine linea.

Non restate nemmeno ventiquattr’ore senza fare i vostri esercizi; lo scolaro che interrompe frequentemente i suoi studi nuoce considerevolmente ai suoi progressi e non potrà mai acquisire ciò che avrà perduto.

Siate sobri; non dedicatevi a nessun altro esercizio che non sia quello della danza; non abbandonatevi ai piaceri; per essere ammessi alla corte di Tersicore, questa dea esige che ci si sacrifichi totalmente a lei.

E’ difficile riuscire nella nostra arte, poiché presenta molti ostacoli da superare; anche se possedeste dalla più tenera età delle forme tanto belle e perfette quanto quelle dell’Apollo o dell’Antinoo, e se aggiungeste a questi ben rari vantaggi le più felici predisposizioni, non vi arrivereste che imperfettamente, senza un faticoso lavoro e senza uno studio approfondito sotto la direzione di un buon maestro.

Nei vostri esercizi durante la lezione curate entrambe la gambe allo stesso modo, cosi che durante l’esecuzione una non ceda rispetto all’altra.

Amo vederle lottare con uguale forza e che entrambe mi provino di aver vinto le grandi difficoltà.

Paragono il danzatore che danza con una gamba sola a un pittore che non sa disegnare le figure che da un solo lato; dei danzatori e dei pittori così limitati nella loro arte non potranno mai essere considerati degli artisti.

Curate il portamento del corpo e il port de bras; è necessario che i loro movimenti siano dolci, graziosi e sempre in accordo con quelli delle gambe.

Nell’esecuzione deve esserci continuamente una perfetta armonia tra tutte le parti del corpo, ed è questo insieme affascinante che farà apprezzare il valore di un vero danzatore.

Mettete tutto il vostro impegno per acquisire un aplomb e un equilibrio perfetto; siate meticolosi nella correttezza e nella precisione della vostra danza; che tutti i vostri movimenti siano regolati dai principi migliori che avete ricevuto, e che l’esecuzione dei vostri passi sia sempre elegante e graziosa.

Disegnatevi con gusto e con naturalezza anche nella più piccola delle pose. Bisogna che il danzatore possa, in qualunque momento, servire di modello al pittore e allo scultore. Si tratta forse del più alto livello di perfezione al quale l’artista deve aspirare.

Mettete dell’espressione, dell’anima, dell’abbandono nelle vostre attitudes, nelle vostre arabesques.

Siano le attitudini degli uomini con le loro membra in tal modo disposte, che con quelle si dimostri l’intenzione del loro animo.

Queste parole di Leonardo dovrebbero essere incise nella memoria del danzatore e del mimo, così come in quella del pittore che quell’artista sublime voleva istruire.

Colui il quale metterà in atto questi consigli, sarà in diritto di piacere e possiederà tutto il fascino della sua arte, che consiste nell’interessare lo spettatore facendogli provare dolci emozioni e conducendo il suo animo verso il piacere e la gioia.

Siate vigorosi, ma senza durezza; che il vostro entrechat sia incrociato con passaggi chiari e puliti.

Lavorate per acquisire una facile elevazione; è una bella qualità per un danzatore, necessaria per l’esecuzione dei movimenti di forza.

Acquisendo una certa vivacità, darete brillantezza ai vostri passi e incanterete gli occhi.

Siate i più leggeri possibile; lo spettatore vuole vedere qualcosa di aereo in un danzatore; chi è pesante e massiccio produce un effetto sgraziato e troppo lontano da ciò che ci si aspetta da lui.

Lavorate il ballon; amo vedervi a volte rimbalzare in un passo e dar prova di agilità e di morbidezza; fatemi credere che sfiorate appena la terra, che siete pronti a prendere il volo.

Nelle vostre pirouettes osservate la perfezione dell’equilibrio e siate sempre ben piazzati nel cominciarle; nel girarle e nel finirle. Terminatele con aplomb e sicurezza; che il disegno della posizione del vostro corpo, delle vostre braccia, delle vostre gambe sia corretto ed eseguito con grazia.

Non ci si raccomanderà mai troppo di far filare delicatamente la pirouette sulla punta; quella con l’esecuzione più gradevole sarà allo stesso tempo anche la più perfetta; infatti niente è più rivoltante da vedersi che un danzatore sgraziato che gira un po’ sulla punta, un po’ sul tallone e che saltella a spintoni ad ogni giro.

Dovrete mostrare, grazie alla facilità e all’abilità raggiunte nell’esecuzione generale, di aver superato le enormi difficoltà della vostra arte, e che questo tipo di esercizio vi è naturale: il tutto dell’arte sta nel nasconderla.

Una volta in possesso di questa qualità, ultimo livello della perfezione, avrete per voi tutti i consensi e meriterete il nome glorioso di artista.

Guardate con attenzione, esaminate accuratamente e con maturità, ascoltate tutti i consigli; un cattivo danzatore a volte può avere nella sua esecuzione qualche cosa di buono che vi potrebbe risultare utile e che ignorate.

Un mediocre figurante e persino un uomo privo di buon gusto, potrebbero darvi un consiglio efficace.

Ascolta chiunque, attento interrogante; da un fatto a volte può scaturire un’informazione importante.(Boileau)

Toccherà a voi in seguito farne buon uso. Non temete di stancare il vostro maestro con domande e interrogativi; ragionate liberamente con lui della vostra arte; doveste voi sbagliare, non arrossite dei vostri errori parlandogliene, ma sappiate approfittare dei suoi consigli e metteteli subito in atto, per imprimerli nel vostro spirito.

Amate che vi si critichi, e, docili alla ragione, correggete senza bisbigliare. (Boileau)

Non vi allontanate mai dai veri principi; siate amanti del bello e fate attenzione a non farvi trascinare dall’esempio di qualche cattivo danzatore, che riesce a piacere ad un pubblico cieco grazie a tour de force,a sgambate, a ridicole pirouettes. Il trionfo di questi miserabili artisti non è di lunga durata.

Il buono e il vero devono alla fine trionfare.

L’approvazione e i consensi degli uomini che si distinguono nelle arti, i soli il cui giudizio è da considerare, devono servire a perfezionare l’uomo di talento, che non deve avere che disprezzo delle lodi che gli sciocchi prodigano ai ciarlatani.

Fate attenzione a non confondere i generi; non c’è niente di più cattivo gusto di un danzatore dalla statura maestosa, e adatto al genere serio, che danzi in un balletto comico dei passi contadini: come non c’è niente di più ridicolo di un danzatore di piccola statura, di struttura compatta, che abbia la presunzione di indossare una veste eroica, e che cerchi di disegnarsi in un adagio. Gli antichi stessi ci hanno dato esempio di questo tipo di severità attraverso la raffinatezza del loro gusto.

Il fatto seguente ne fornirà una buona dimostrazione.

Mentre un mimo di piccola statura interpretava ad Antiochia il ruolo di Ettore, il pubblico urlava: ”Vediamo Astianatte, ma Ettore dov’è?”

Sarebbe comico vedere un mimo che interpreta uno dei più illustri personaggi dell’antichità con i modi ingenui e scherzosi di un campagnolo.

Il danzatore e il mimo devono esaminare il loro corpo e le loro attitudini fisiche per indossare il costume dei vari personaggi che desiderano rappresentare.

A ogni soggetto il suo colore e il suo nome. (Orazio)

Gli artisti sublimi, siano essi pittori, poeti o musicisti, si sono sempre ben guardati dal confondere il carattere e l’espressione dei diversi personaggi, e hanno sempre posto molta cura nella distinzione dei generi. Imitandoli, farete prova di buon gusto e diventerete degli artisti.

Studiate bene la composizione dei passi. Quando componete o rifinite, siate dei pittori; che tutto sia in armonia nei vostri quadri e che gli effetti principali presentino un’espressione vivace accompagnata da una grazia seducente.

La musica sia sempre in accordo con la vostra danza; è questo insieme pieno di fascino che trasporta i cuori.

Terminerò le mie istruzioni raccomandando ai giovani allievi lo studio indispensabile del disegno e della musica; nulla sarà più utile alla loro arte. Conoscendo il disegno, acquisiranno maniere graziose ed eleganti nelle pose e si muoveranno con agilità. Conoscendo la musica, saranno più sicuri degli altri nel tempo e il loro orecchio li renderà padroni del movimento, della misura, e i loro passi cadenzati si sposeranno perfettamente con il ritmo dell’aria. Avranno più facilità a comporre e le loro composizioni senza dubbio saranno più corrette.

Carlo Blasis

Note:

Bisogna dedicarsi con trasporto allo studio dell’arte che si intende professare; senza di esso ci si confonderà nella folla degli artisti mediocri o si mancherà lo scopo senza mai ottenere il successo. Siate piuttosto muratori, se questo è il vostro talento. (Boileau)

Non si diventa mai danzatori senza l’ardente desiderio di esserlo.

Non sono mai troppe le precauzioni nello scegliere un maestro. Non tutti quelli che insegnano la danza sono usciti da una buona scuola, e ancora meno si sono distinti nell’esecuzione della loro arte. Un semplice teorico non è sufficiente per dimostrare esattamente i principi della danza. I maestri mediocri, invece di aumentare il numero dei buoni danzatori, non fanno che diminuirlo. Poiché tutto dipende dai primi elementi, una volta presa una brutta piega, è quasi impossibile correggerla. Tra i buoni maestri ho trovato anche alcuni che avevano la mania di innovare e di inventare diversi modi di dimostrare e di eseguire, e con la pretesa di rifondare i documenti originali dell’arte, non facevano altro che distruggerli.

Uno studio troppo forzato è dannoso, snerva e può addirittura pregiudicare la salute.

Bisogna lavorare senza sosta e raddoppiare l’esercizio per acquisire vero talento. Bisogna continuare a studiare anche quando si è giunti ad essere totalmente formati; è importante praticare spesso l’equilibrio, altrimenti lo si perderebbe.

Non biasimo davvero la confusione dei generi, se non perché gli artisti mediocri, nel voler scimmiottare i più amati favoriti di Tersicore, non fanno altro che annientare e degradare l’arte della danza. Mi fa piacere che colui che possieda la statura, la predisposizione e i mezzi, che hanno distinto più di ogni altro il Signor Vestris, si dedichi a tutti i generi: il lavoro e le buone lezioni lo faranno arrivare; ma colui che è dotato di una statura imponente bisogna che si dedichi assolutamente alla danza nobile, e chi non ha che una statura media, si dedichi al demi-caractère, ai passi di agilità e al genere pastorale. E’ necessario inoltre che i danzatori quando indossano costumi alla greca o alla romana danzino in modo differente da quando vestono abiti moderni o contadini.

La varietà è uno dei fascini della natura; e non potrete piacere a lungo agli spettatori, se non variando le vostre composizioni. (Dauberval)

Ogni danzatore deve avere il suo proprio stile.

Il fascino che nasce dall’armonia dei movimenti della musica e dei movimenti del danzatore avvince persino coloro i quali hanno orecchio ingrato e insensibile all’emozione della musica.

Danza e Musica sono due arti sorelle e si tengono per mano; gli accenti teneri e armoniosi dell’una stimolano i movimenti piacevoli ed espressivi dell’altra.

Il nome della Musa che presiede alla danza, Tersicore, è composto di due parole greche, di cui la prima (terpein) significa rallegrare, la seconda (choros), coro, danza.

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