“Lo Schiaccianoci” della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

Ancora una volta la magia del Natale torna ad incantare con la sua atmosfera unica sulle note della splendida musica di P.I. Čiajkovskij nel balletto Lo Schiaccianoci, rappresentato dagli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, un faro di luce per bellezza e bravura. Fondata nel 1813 da Francesco Benedetto Ricci col nome di “Imperial Regia Accademia di Ballo”, la scuola sommava dodici allievi che oggi, a distanza di più di due secoli, sono diventati duecento. Maestri di grande prestigio, nel corso della storia, l’hanno diretta, a partire da Carlo Blasis – napoletano, considerato il padre della tecnica del balletto – ed Enrico Cecchetti, il “maestro dei maestri”, e poi Esmée Bulnes, John Field, Anna Maria Prina, solo per citarne alcuni. Per quattordici anni Frédéric Olivieri è stato alla guida di questa istituzione riconosciuta a livello mondiale e da un po’ di tempo, in qualità di supervisore, affianca Maurizio Vanadia, responsabile artistico. Alla Scuola di Ballo si sono formati grandi artisti come Carla Fracci, Luciana Savignano, Roberto Bolle ed un numero infinito di tanti altri bravissimi ballerini. Come dire che la qualità è una lunga tradizione che va avanti nel tempo. In perfetta sintonia con le grandi compagnie internazionali, gli allievi spaziano dalla tecnica classico-accademica a quella moderno-contemporanea e sono abituati a mettere in scena coreografie di Georges Balanchine, Maurice Béjart, Mats Ek, William Forsythe, Jiří Kylián, José Limon, Roland Petit, oltre ai grandi titoli del repertorio classico. Una formazione così poliedrica e intensa è visibile poi in molteplici aspetti: la padronanza tecnica, la presenza scenica, la sicurezza nell’esecuzione, l’espressività. Lo Schiaccianoci, in scena al Piccolo Teatro Strehler, ha dimostrato tutta la bravura possibile in ragazzi giovani che hanno già esperienza, e qualità, da vendere. La coreografia di Frédéric Olivieri, dall’originale di Lev Ivanov, non ha risparmiato niente a nessuno per difficoltà tecnica ma l’entusiasmo, la gioia di danzare e una grande forza esecutiva hanno messo in luce ogni singolo elemento con il supporto di scene molto ricche e costumi meravigliosi di Roberta Guidi di Bagno. Youma Miceli (ottavo corso) è stata una Clara delicata e deliziosa, curata in ogni dettaglio, precisissima e particolarmente giusta nel ruolo. Punti di forza di questa versione coreografica – Lo Schiaccianoci è andato in scena per la prima volta al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo il 18 dicembre 1892 con l’italiana Antonietta Dell’Era – sono senza dubbio l’articolata battaglia tra topi e soldatini, il vorticoso valzer dei fiocchi di neve che include soluzioni coreografiche particolarmente belle, in bilico tra sincronismo e continui movimenti a canone che rendono bene l’idea della tormenta con fiocchi di neve “veri” (non proiettati), e il valzer dei fiori, fantasioso e avvolgente. Bravissima Chiara Ferrara nel ruolo della Regina delle Nevi, sinuosa e flessuosa Priscilla Volpe nella danza araba, degni di rilievo anche Tommaso Calcia nel ruolo dello Schiaccianoci e Camillo Lussana in quello del Principe per l’impegno profuso (tutti allievi dell’ottavo corso). Un plauso particolare a Letizia Masini (ottavo corso) che nel difficilissimo ruolo della Fata Confetto è stata perfettamente a proprio agio, mai un graffio, una sbavatura. Dotata di linee lunghe e un lavoro di braccia e di piedi molto rifinito, ha lasciato un segno per la delicatezza dei suoi movimenti e una spiccata sensibilità. Lunghissimi applausi hanno sottolineato la grande qualità di lavoro degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, con i loro maestri/assistenti alla coreografia: Loreta Alexandrescu, Jean-Philip Halnaut, Walter Madau, Leonid Nikonov, Tatiana Nikonova, Giulia Rossitto, Elisa Scala e Paola Vismara e naturalmente i loro direttori: Maurizio Vanadia e Frédéric Olivieri, alla guida del Corpo di Ballo del teatro milanese.

Elisabetta Testa

No Comments

Rispondi