elisabetta testa / 17.03.2023

Ci sono persone rare perché lasciano un segno indelebile, anche dopo la morte. Rudolf Nureyev è una di queste. Carismatico, affascinante, irraggiungibile ha dominato la scena mondiale con la sua arte infinita. Protagonista assoluto in palcoscenico, come nella vita, alternava la sua irruenza/impetuosità/furia selvaggia/passione sanguigna a momenti di tenerezza nascosta, di vulnerabilità improvvisa. La sua è la storia di una leggenda della danza. Nato su un treno vicino al lago Bajkal il 17 marzo 1938 – la madre era partita per raggiungere il marito militare - sfidò qualunque ostacolo pur di affermare la sua travolgente voglia di ballare. La sua infanzia non...

elisabetta testa / 22.02.2023

Ha vinto la danza. Con la bellezza e la capacità multiforme di un’arte antica e raffinata, espressiva e comunicativa, capace di trasportare lo spettatore da paesaggi lunari, sognanti, che rievocano l’atmosfera romantica per eccellenza all’allegria scoppiettante e contagiosa della tarantella con tanto di Vesuvio sullo sfondo. Un tuffo nella storia di un popolo – quello napoletano - che della felicità (oltre all’immenso patrimonio culturale), del calore e del colore, ne ha fatto una filosofia di vita. In scena al Teatro Politeama, per il terzo appuntamento in calendario, la compagnia del Teatro San Carlo diretta da Clotilde Vayer ha presentato due titoli...

elisabetta testa / 29.01.2023

Cinque titoli per una serata di danza multiforme - in scena al Teatro Politeama - che ha spaziato dal repertorio classico a quello neoclassico e contemporaneo con la compagnia napoletana guidata da Clotilde Vayer. Una lunghissima ouverture musicale (su base registrata come per ciascuno degli altri brani) ha introdotto il primo titolo in programma: Raymonda (nella foto di Luciano Romano), uno dei balletti più eleganti del repertorio classico - creato nel 1898 per la celebre ballerina italiana Pierina Legnani - di cui è stato rappresentato il Grand pas hongrois tratto dal terzo atto, considerato a giusta ragione un vero gioiello...

elisabetta testa / 23.12.2022

È uno dei balletti più amati di sempre. Struggente, complesso, magico, Il lago dei cigni (nella foto di Luciano Romano: Luisa Ieluzzi, Alessandro Staiano, Ertugrel Gjoni) in scena al Teatro San Carlo è un trionfo di emozioni. Musica avvolgente - quella di Čajkovskij diretta da Jonathan Darlington, atmosfera rarefatta che lascia spazio alla fantasia, mondi contrapposti: quello alla corte del principe Siegfried (il primo e il terzo) e quello del lago (secondo e quarto) con l’incantesimo inquietante di giovani ragazze trasformate in cigni dal mago Rothbart. Eleganza, danze meravigliose, un forte impatto visivo, sono elementi talmente catturanti che anche la parte...

elisabetta testa / 14.12.2022

Il Convegno internazionale di studi "GISELLE nostra contemporanea: ricostruzione, conservazione e riletture. Modelli metodologici" costituisce la seconda tappa di “Progetto Novecento”, progetto di ricerca triennale avviato da AIRDanza nel 2021, il cui primo appuntamento è stata la Giornata di Studi Il corpo del Novecento, tenutasi a Napoli presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” e l’Archivio di Stato. Giselle, balletto iconico creato al Théâtre de l’Opéra di Parigi nel 1841 da Jean Coralli e Jules Perrot con la musica di Adolphe Adam e su libretto di Théophile Gautier e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, è tra i titoli più riproposti ancora oggi...

elisabetta testa / 01.12.2022

Il titolo - volutamente provocatorio – è perfettamente in tema con i nostri tempi (sciagurati!): riciclare più elementi possibili, regalare una seconda vita agli oggetti, alle materie, non sprecare. Che poi è lo stesso concetto dello scienziato Lavoisier: niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma…E questa trasformazione vale anche per l’arte. Nel 1970 quel gran genio di Merce Cunningham – danzatore e coreografo statunitense che ha attraversato il Novecento con la sua arte, punto di riferimento della modern dance americana e uno dei creatori della post modern dance – scelse proprio Second Hand per una sua creazione in...

elisabetta testa / 04.11.2022

Il Teatro San Carlo di Napoli compie duecentottantacinque anni ed è più smagliante e vitale che mai. Anche se nel corso della sua lunga storia teatrale non ha mai avuto vita tranquilla, proprio come la sua città, alla quale è legato da vincoli profondi, tanto da non essere rimasto escluso dagli avvenimenti cittadini, sia storici che sociali. Costruito a tambur battente, nel 1737, quarant’anni prima del Teatro alla Scala di Milano e cinquantacinque anni prima del Teatro La Fenice di Venezia, per volontà di Carlo III di Borbone che lo inaugurò il giorno del suo onomastico (il 4 novembre), il Teatro...

elisabetta testa / 03.11.2022

Una serata di danza elettrizzante. La compagnia del Teatro San Carlo, diretta con forza da Clotilde Vayer, ha portato in scena al Teatro Politeama due coreografie: “5 Tango’s” e “In the middle, somewhat elevated” create rispettivamente da Hans van Manen (1932) e William Forsythe (1949) grandi maestri del Novecento che hanno lasciato un segno indelebile per la loro fertile produzione. Lontano da tutù, coroncine e atmosfere incantate, la serata di ieri ha offerto uno sguardo contemporaneo di grandissima qualità. Contemporaneo ma sulle punte, con tanto di arabesques, développés e pirouettes… Rendere ‘moderna’ la tecnica classica è una sfida talmente accattivante che ha...

elisabetta testa / 16.09.2022

Jean-Sébastien Colau, étoile, coreografo e maître de ballet internazionale è il nuovo direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Francese, classe 1977, Jean-Sébastien Colau, étoile, coreografo e maître de ballet internazionale, ha ricevuto dal sovrintendente Marco Betta l’incarico triennale di dirigere il Corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo. Raccoglie il testimone da Davide Bombana che ha guidato i tersicorei della Fondazione negli ultimi due anni. Formatosi all'Opéra National de Paris, Jean-Sébastien Colau è entrato nel 1996 a far parte del prestigioso corpo di ballo francese. In rappresentanza del suo paese, nel 2000, ha vinto tre...

elisabetta testa / 01.09.2022

Una storia lunga cinquant’anni, nel segno della qualità, della divulgazione e della valorizzazione dell’arte della danza. Quella di ampio respiro, classica e moderna, tradizionale ed innovativa, trampolino di lancio per giovani talentuosi e solida conferma per artisti di successo. Una finestra sul mondo. Ad ideare il Premio Positano nel 1969 fu Luca Vespoli, giornalista curioso ed attento, appassionato di danza e di arte che col suo motto: “Finché c’è danza c’è speranza” chiudeva ogni edizione della prima ed unica iniziativa italiana nata per onorare ballerini, coreografi, costumisti, scenografi, critici di danza. Accanto a lui, fin dal primo momento, l’indimenticabile ed instancabile...