Trionfo per gli allievi dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo al Teatro Politeama di Napoli

Beato chi c’era. Tutto esaurito il Teatro Politeama per gli allievi dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, (nella foto di Massimiliano Pappa) per la prima volta a Napoli grazie alla ferma volontà di Riccardo Riccardi che si è prodigato in lungo e in largo affinché l’evento tanto atteso potesse realizzarsi nel migliore dei modi. E così è stato. “Omaggio a Petipa” ha messo in luce tutta la meraviglia di una scuola che è la punta di diamante della danza mondiale. Eleganza, precisione estrema, cura dei dettagli, lavoro perfetto d’insieme, bellezza, musicalità, presenza scenica, limpidezza delle linee, espressività, virtuosismo, braccia meravigliose, teste ineccepibili e chi più ne ha più ne metta. Su tutto la semplicità abbagliante con cui una ventina di allievi, tra i diciassette e i diciotto anni, ha letteralmente incantato il pubblico (educatissimo e molto caloroso negli applausi scroscianti) con l’esperienza consumata di grandi artisti. L’Accademia Vaganova di San Pietroburgo ha formato i più grandi protagonisti della scena mondiale a partire da Vaslav Nijinskij, genio dei Balletti Russi di Djaghilev; Anna Pavlova, la prima interprete de La morte del cigno; George Balanchine, “l’architetto della danza”; Rudolf Nureyev, l’indimenticabile “tartaro volante”; Mikhail Baryshnikov, Natalia Makarova, Svetlana Zakharova e Olesya Novikova, solo per citarne alcuni. Una serie di coincidenze, a partire dal bicentenario della nascita di Marius Petipa, a cui è stato dedicato lo spettacolo, somma la celebrazione dei 280 anni dalla fondazione dell’Accademia Vaganova (nata come Scuola Imperiale di Danza il 4 maggio 1738, solo in seguito, nel 1957, fu denominata Accademia Vaganova)), 140 anni dalla morte di Carlo Blasis (il padre della tecnica del balletto), 110 anni dalla nascita di Marina Semënova (prima grande allieva di Vaganova), 90 anni dalla morte di Enrico Cecchetti (il maestro dei maestri), 80 anni dalla nascita di Rudolf Nureyev e 25 anni dalla sua morte. La scelta del programma è stata uno spettacolo nello spettacolo, brani inediti come Il risveglio di Flora o mai visti in Italia come La Naiade e il Pescatore hanno risvegliato il piacere di riscoprire, e apprezzare, tutta la bravura e la genialità di Marius Petipa. Coreografo di rara fantasia, eccellente creatore di atmosfere particolari che ben si fondono con la musica, ogni volta – nella miriade di balletti da lui firmati – sa inventare nuovi passi, nuove combinazioni. Perfino le variazioni classiche come quelle tratte da Paquita, Don Chisciotte, Le Corsaire, hanno avuto un impatto diverso, dovuto in gran parte all’eccellenza dell’esecuzione. Marija Khoreva, di cui sentiremo parlare molto presto, ha interpretato La Fata delle Bambole e il celeberrimo Pas de deux da Lo Schiaccianoci come una vera étoile. Dotata di una luce particolare, oltre ad un corpo dalle linee perfette, non ha avuto un attimo di incertezza nel dipingere un meraviglioso disegno nell’aria, senza soluzione di continuità, con una grazia ed una naturalezza abbagliante, forte di una tecnica cristallina. Anche Marija Bulanova e Aleksandra Khiteeva hanno dato prova di una grande qualità di lavoro e forte presenza scenica, a loro si aggiungono: Aleksandra Andreenko, Marko Jusella, Davide Loricchio, Marija Petukhova, Ervin Zagidullin, Julija Spiridonova, Svetlana Savel’eva, Ksenija Andreenko, Osava Horovitz Aaron,Ekaterina Kusmiceva, Biborka Lendvai, Ksenija Sevenard, Anastasija Bogdaškina, Polina Sughidzaki, Anastasija Demidova, Ilija Morosov, Roman Suslov, Aleksej Šmetov, Rustam Azizov. In un meritatissimo ed entusiasmante crescendo di applausi, il trionfo finale è stato tutto per loro, accompagnati dai maestri, irraggiungibili per bravura ed esperienza: Marina Vasil’eva, Preside della Facoltà di Danza dell’Accademia Vaganova; Irina Sitnikova, Responsabile della danza classica e pas de deux; Anastasija Vasil’eva, Responsabile della danza di carattere; Tat’jana Golovina, Preside dell’Accademia Vaganova; Nonna Šestakova, Ispettore di danza dell’Accademia Vaganova e Riccardo Riccardi – schivo e appassionato cultore della danza russa –  a cui va tutta la gratitudine possibile per aver illuminato la nostra città con un evento unico che speriamo si possa ripetere ancora. Nel segno della grande danza. Quella che ci riconduce alle nostre radici.

Elisabetta Testa

 

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