Teatro San Carlo:”Lo Schiaccianoci” ed è subito Natale

C’è una bellezza che riempie l’anima. E’ l’emozione di chi danza col cuore, emanando una luce speciale. Vadim Muntagirov e Akane Takada, étoiles del Royal Ballet di Londra (nella foto di Francesco Squeglia), hanno illuminato la scena del Teatro San Carlo con la loro arte eccelsa nel capolavoro del grande repertorio classico: Lo Schiaccianoci. Il successo del balletto, tra i più rappresentati al mondo soprattutto durante le vacanze natalizie, ha il suo punto di forza nella splendida partitura di Čajkovskij e nell’intreccio narrativo che si avvale di un mondo reale – la festa in casa della famiglia Stahlbaum – e immaginario, rappresentato dal sogno di Clara che viaggia con la fantasia attraversando mondi fatati. Dal 2012, Lo Schiaccianoci viene rappresentato, come nelle migliori tradizioni in giro per il pianeta, in un teatro gremito anche dai più piccoli (e da un numero sempre più significativo di turisti, abbagliati dall’incanto del nostro teatro).

Creata l’anno scorso da Giuseppe Picone – direttore del Corpo di Ballo del lirico napoletano – per il Teatro Massimo di Palermo, questa versione coreografica è rigorosamente classica nell’impianto: ”Per accentuare l’atmosfera da sogno – sottolinea Giuseppe Picone– ho introdotto sul palco alcuni elementi, tra cui un nuovo albero di Natale, una nuvola che fa volare lo schiaccianoci nel mondo della Fata Confetto e altri pannelli per le danze di carattere, segnando un netto contrasto tra la realtà di Clara e il suo mondo fantastico. Una coreografia che si distacca dalle innumerevoli versioni che ho danzato nel corso della mia carriera.” Secondo, in ordine cronologico, dei tre capolavori firmati da Čajkovskij (La bella addormentata,1890 – Lo Schiaccianoci,1892 – Il lago dei cigni,1895) il balletto venne creato con particolare estro e sensibilità da Lev Ivanov, aiuto coreografo di Marius Petipa che, dopo aver pianificato la struttura del balletto, si ammalò non potendolo portare a termine. Basato su una trama di Dumas padre, che a sua volta l’aveva ricavata da una fiaba natalizia di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Lo Schiaccianoci celebra l’infanzia, il potere dei sogni, la forza della fantasia. Al centro della vicenda, il ruolo del padrino Drosselmeyer – Edmondo Tucci, primo ballerino di lunga esperienza – che accompagna la piccola Clara da un’avventura all’altra. Via libera dunque a personaggi che si animano uscendo da una grande scatola, alla presenza di tutti i bambini – allegra e coinvolgente la presenza degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo diretta da Stéphane Fournial – alla battaglia tra topi e soldatini (un po’ troppo statica e ‘ordinata’) al celeberrimo valzer dei fiocchi di neve che simula una vera e propria tempesta con la genialità propria dell’arte della danza. Il secondo atto offre l’occasione di un viaggio nel mondo, con il divertissement, in cui spicca notevolmente la Danza Russa per energia, musicalità e potenza fisica e che, dopo il celebre valzer dei fiori, porta dritto dritto al passo a due finale, sottolineato da una delle più belle e struggenti musiche di tutto il repertorio classico. Vadim Muntagirov, russo (si è formato alla Perm Ballet School prima di trasferirsi alla Royal Ballet Upper School) è nato per ballare. Ha talento da vendere, una tecnica cristallina e un’interiorità vibratile che anima la sua danza con grande forza espressiva. Ha la capacità, sempre più rara, di immergersi nel personaggio anche quando è fermo al proscenio. Dotato di un’eleganza naturale è anche un partner sicuro e premuroso. Accanto a lui Akane Takada, giapponese, prima ballerina del Royal Ballet, ha brillato come un diamante per raffinatezza e sensibilità. Precisa in ogni passaggio tecnico, ha mostrato una grazia particolare e molto femminile. (Marta Petkova, nel secondo cast, ha lavorato con grande serietà e buoni risultati). Nel ruolo di Clara, Claudia D’Antonio, giovane quanto grintosa, si conferma sempre all’altezza delle aspettative. Delicata e sicura di sé in scena, dove si percepisce che è perfettamente a suo agio, ha dato un’ottima prova delle sue qualità, come Sara Sancamillo (nel secondo cast) dotata di bellissime linee e particolarmente giusta in questo ruolo per allegria, maturità espressiva e forza tecnica. Salvatore Manzo, nel ruolo dello Schiaccianoci, sfodera una bellezza mozzafiato così come Danilo Notaro, nella Pastorale, oltre a Luisa Ieluzzi, Alessandro Staiano (Principessa e Principe dei Fiori) e Annachiara Amirante, Regina delle nevi, elementi di punta della compagnia napoletana. Qualche piccola sbavatura qua e là, nel lavoro di insieme, non ha diminuito il valore di un impegno svolto con il consueto entusiasmo dal Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, con le meravigliose scene di Nicola Rubertelli, i costumi colorati e fantasiosi di Giusi Giustino, la direzione musicale del maestro Mikhail Agrest e con il Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi. Fragorosi, prolungati e meritati gli applausi finali, che sottolineano la piacevolezza di assistere ad un classico della tradizione, in aggiunta alla qualità di lavoro.

Elisabetta Testa

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