Fanny Cerrito, una delle più grandi ballerine dell’Ottocento

Nata a Napoli l’11 maggio 1817 fu allieva di Salvatore Taglioni e Pietro Hus al Teatro San Carlo, dove riscosse i suoi primi successi, poi ripetuti in altri importanti teatri italiani, in particolare alla Scala di Milano dove fu prima ballerina a partire dal 1838.

Illuminata da un fascino particolare, proprio a Milano raggiunse momenti di grandissima popolarità al punto da far nascere un partito “cerretista” che si contrapponeva a quello dei “taglionisti”. Questo anche se il suo aspetto di tipica bellezza meridionale, calda e sensuale, poteva apparire agli antipodi di Maria Taglioni, eterea silfide.

Dotata di una tecnica formidabile, Fanny Cerrito si staccò progressivamente dal repertorio per così dire “aereo” e più delicato per orientarsi verso un tipo di danza di carattere o di mezzo carattere, cioè verso composizioni più confacenti alla sua personalità quali La Gitana.

Nel corso delle stagioni londinesi all’Her Majesty’s Theatre di Londra, ballò in coppia con Arthur Saint-Léon (coreografo di Coppélia) destinato a diventare non solo un partner abituale ma anche suo marito. Cosa che avvenne nel 1845, l’anno in cui Fanny Cerrito danzò accanto a Maria Taglioni, Carlotta Grisi e Lucille Grahn nel famoso Pas de quatre di Jules Perrot.

A Parigi mise in ombra anche Carlotta Grisi, fino a quel tempo regina indiscussa dell’Opéra. Escludendo Maria Taglioni che creò Le Papillon, la grande ballerina italiana fu tra le poche personalità femminili che, nell’Ottocento, si dedicarono anche alla coreografia.

Separatasi da Arthur Saint-Léon nel 1855, ebbe ancora una breve ma luminosa stagione in Russia dopo la quale lasciò le scene.

Si stabilì a Parigi dove morì nel 1909, alla vigilia dell’arrivo dei Ballets Russes di Diaghilev.

 

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